I migliori itinerari e percorsi turistici a Venezia di breve,
media e lunga durata
per vivere la città
come veri veneziani.
Dove andare e cosa vedere.
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Finalmente apparivano le insegne della suprema autorità del Doge: lo scudiero con il cero bianco, quello con il “corno” o corona dogale,
quelli con la cattedra aurea e poi il Doge Serenissimo con il mantello in oro ed ermellino, protetto dall’ombrella di damasco, portata
da un altro scudiero.
Chiudevano il corteo il Corpo Diplomatico, lo scudiero con la spada sguainata e i patrizi della Repubblica.
1500
Arti minori
A Venezia la popolazione era dedita al commercio e alle arti minori; d’altra parte i suoi traffici commerciali si alimentavano
e si sostenevano proprio grazie alle attività e alle produzioni artigianali.
L’attività più diffusa era quella del vetro.
Dal 1295,
in seguito a violenti incendi che divamparono a Venezia, dovuti proprio alla presenza dei forni dei laboratori vetrari e al fatto
che il fuoco si poteva propagare velocemente, perché le case erano in legno, si decise che le vetrerie della Serenissima fossero tutte
trasferite nell’isola di Murano.
Attraverso varie fasi, i maestri vetrai dalla pasta vitrea producevano bellissimi oggetti, quali calici,
boccali, vasellame, perline, tubicini e lenti per occhiali.
I maestri vetrai inserivano la pasta vitrea in una fornace a fuoco continuo
e lì la facevano fondere; poi, una volta estratta dal forno, soffiavano la pasta vitrea bollente con una canna di ferro e infine la
tiravano, ancora infuocata, fino a trasformarla in perline o tubicini per utilizzarli come ornamenti.
Ancora oggi si possono ammirare
molte opere meravigliose in questo materiale nel Museo del Vetro con sede a Murano; lungo la Fondamenta dei Vetrari, è possibile anche
visitare qualche fornace, perché alcune di esse sono aperte al pubblico: lì si può vedere creare in diretta un oggetto.
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