I migliori itinerari e percorsi turistici a Venezia di breve,
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come veri veneziani.
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Con il passare del tempo le popolazioni della provincia lagunare cercarono di rendersi autonome e nel 697 d.C., con il benestare di
Bisanzio, i territori non furono più governati dal rappresentante dell’imperatore, ma da un capo proprio, chiamato Doge, cioè
duce o condottiero.
I Dogi che governarono Venezia dal 697 al 1797 d.C. furono in tutto centoventi; il Doge era la massima autorità
rappresentativa dello stato ed era eletto a vita.
Il primo Doge fu Paolo Lucio Anafesto, detto Paoluccio Anafesto, e la prima sede
dogale fu posta nei pressi di Eraclea. Poi la sede si spostò a Metamauco sul mare, l’odierna Malamocco nell’isola del Lido; il doge
Agnello Partecipazio, in seguito all’invasione dei Franchi, spostò nell’813 la sede del governo nelle isole della laguna, nella zona
più interna e maggiormente protetta dalle continue invasioni, chiamata “Rivoaltus”, cioè Rivo Alto, le isole intorno all’odierna zona
di Rialto.
IL SALE
La prima ricchezza di Venezia
Già i primi abitanti di questi territori si erano accorti che la laguna, grazie alla salinità
delle sue acque basse, forniva naturalmente una materia prima preziosa: il sale.
Nei primi secoli la gente imparò a dedicarsi a questa
attività: la produzione del sale nelle saline.
Queste saline si trovavano dislocate un po’ ovunque; il sale raccolto veniva depositato
in grandi magazzini, detti i “Saloni”, come quelli sorti propri in Fondamenta Zattere ai Saloni.
In questo periodo iniziò la costruzione del monastero de San Zaccaria, della prima Basilica de San Marco e del primo Palazzo Ducale.
Il
29 giugno del 900 d.C. i Veneziani misero in fuga gli Ungari, che avevano saccheggiato le terre confinanti, in una località che da
quel giorno prese il nome di San Piero in Volta, l’odierna San Pietro in Volta, nell’isola di Pellestrina; il nome deriva o dalla
curva che lì fa il canale o proprio dalla fuga o dalla “volata” che qui presero, nel giorno di San Pietro, le armate degli Ungari.
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