Per un’altra scala interna si passa alle Sale d’Armi del Consiglio dei Dieci; oltre alle armi preparate e usate per la difesa dello
Stato, venivano custoditi cimeli di guerra, opere d’arte e doni portati o inviati da autorità straniere.
Con la fine della Serenissima
gran parte delle armi fu dispersa; la parte salvata fu raccolta e trasportata per un periodo al museo dell’Arsenale e poi ricollocata
nell’antica sede.
Al piano superiore si trova la Sala del Gattamelata o del Re di Francia, così chiamata dal nome del condottiero che
combattè per la Repubblica. Qui si vedono due armature: quella sulla parete di fondo è l’armatura di Enrico IV, re di Francia, inviata
a Venezia in dono nel 1604, l’altra, a destra, è forse quella appartenuta allo stesso Gattamelata.
Poi si entra nella Sala del Morosini,
dedicata al grande ammiraglio veneziano Francesco Morosini, il quale, dopo aver conquistato il Peloponneso nel 1699, diventò Doge.
Il suo busto in bronzo è attorniato da spade, spadoni, elmi, scudi, balestre e pistole.
In fondo c’è la Sala delle Armi Rare, dove
si conservano altre armi.
Tornando nella Sala del Gattamelata, si passa nel Vestibolo e poi sul pianerottolo della Scala dei Censori:
scendi la prima rampa e ritorna al piano inferiore, dove si trovano le sale dell’Appartamento del Doge, già visitate, e le altre sale,
tra cui la Sala del Maggior Consiglio, la Sala della Quarantia Civil Nuova e la Sala dello Scrutinio.
Girando a sinistra, si entra
nel Liagò, la stanza di passaggio per accedere alla Sala del Maggior Consiglio, dove si ritrovavano i patrizi veneziani durante le
pause delle riunioni.
Per la porta a sinistra del Liagò si passa alla Sala della Quarantia Civil Vecchia; il termine Quarantia
indica una delle più importanti magistrature veneziane, composta da quaranta membri e a cui spettava il giudizio delle cause criminali
e civili. Suddivisa in due Quarantie, criminale e civile appunto, la civile era poi suddivisa in Civil vecchia e Civil nuova.
La
decorazione della sala, che oggi si può vedere, risale al 1600.
La sala successiva si chiama Sala già dell’Armamento o del Guariento ed
era usata come deposito delle munizioni e delle armi della Sala d’armi del Consiglio dei Dieci.