San Marco è a pianta centrale, a croce greca con cinque grandi cupole, collocate quattro alle corrispondenti estremità della croce
e una in mezzo all’incrocio del transetto; ha una navata maggiore con il presbiterio elevato, con la cripta sottostante, l’altare
maggiore e l’abside a nicchie; fu costruita sul modello della chiesa dei Dodici Apostoli di Costantinopoli, oggi distrutta.
Sulla
navata laterale di destra, sul pilone d’angolo, c’è un tabernacolo con un rilievo del XII secolo “La Madonna col Bambino”, ormai consumato
perché, essendo oggetto di venerazione, veniva toccato e baciato da tutti; per questo si chiama “Madonna del bacio”.
Sulla navata
laterale del transetto di destra si trova sulla parete di fondo nell’ordine inferiore il mosaico del XIII secolo con il “Ritrovamento
del corpo di San Marco”; vi è riprodotto l’interno della basilica dove si svolsero i seguenti fatti.
La tradizione racconta che nel
1063, durante i lavori di costruzione della terza chiesa, il corpo del santo fu nascosto al suo interno così bene, da non riuscirlo
più a trovare; i cittadini pregarono per trent’anni; finalmente San Marco, stufo di rimanere nascosto, si fece trovare: fece uscire
dal pilastro, dove era stato posto, un braccio, rovinando anche il marmo.
Era il 25 giugno del 1094, anno della consacrazione della
chiesa; poi il corpo di San Marco fu trasferito nella cripta, dove venne sepolto. Nel XVI secolo la cripta fu chiusa, perché invasa
dall’acqua, e tutti si dimenticarono ancora una volta del corpo del santo. Fu ritrovato solo nel 1811 e trasferito sotto l’altare
maggiore dove tuttora si trova. (Leggende).
Per trovare il pilastro, da cui San Marco uscì nel lontano 1094, narra la leggenda, girati,
dando le spalle al mosaico di cui sopra, e osserva il piccolo altare che si trova davanti, a sinistra, appoggiato a un pilastro; sulla
parete di destra di quel pilastro c’è un rilievo con una croce: questo è il punto esatto.
Per una porticina sul fondo del braccio di
destra del transetto si accede al Tesoro di San Marco, una tra le raccolte più importanti di oggetti e immagini di arte sacra bizantina,
portati a Venezia, principalmente, da Costantinopoli nel 1204.
Questi sono solo i resti del ricchissimo Tesoro di San Marco, che subì
nei secoli vari incendi, manomissioni, restauri e furti.
Il colpo più grave avvenne nel 1797, dopo la caduta della Repubblica; il Tesoro,
attualmente, è custodito in questo luogo e distribuito in tre ambienti.