A lato della facciata, vicino alla porta di Palazzo Ducale, si innalza una costruzione quadrata a forma di torre, dove attualmente è custodito il Tesoro di San Marco (vedi più avanti Notizie sull’interno); probabilmente questa era una delle torri angolari dell’originario castello ducale o palatino, il primo Palazzo Ducale risalente al IX secolo.
 
All’angolo si vede il “Gruppo dei Tetrarchi”, opera del III° secolo giunta a Venezia nel 1204 dopo il saccheggio di Costantinopoli; è costituito da quattro sculture in porfido, riconosciute come i quattro imperatori, due cesari e due augusti, che si divisero l’impero al tempo di Diocleziano.

Secondo la tradizione popolare questa scultura raffigura i quattro ladroni saraceni, detti “i mori”, che volevano rubare il Tesoro di San Marco e che furono sorpresi proprio dal Santo nella basilica, perciò pietrificati e murati a lato della Porta della Carta dai Veneziani (Leggende).
Scorcio dello Squero e della Chiesa di San Trovaso
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BASILICA DI SAN MARCO

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Travolta nel 1902 dalle macerie del Campanile de San Marco, la pietra protesse e salvò dalla rovina il suddetto spigolo della basilica.

Poco più in là, isolati tra la basilica e il Palazzo Ducale, ci sono i due “Pilastri Acritani”, trofeo della vittoria di Venezia su Genova nella battaglia di San Giovanni d’Acri nel 1256 in Siria.
Sulla facciata meridionale, che dà sulla Piazzetta San Marco verso il Molo, nel secondo arcone c’è la lunetta superiore con il mosaico della “Vergine orante”, detta “Madonna del fornaretto”, in ricordo del “povero fornaretto” di Venezia.
Si narra che nel 1507 Pietro Faziol, un giovane fornaio, venne impiccato tra le colonne della Piazzetta, perché ingiustamente accusato di assassinio; poco dopo il vero colpevole confessò e i magistrati per ricordare l’erronea condanna fecero collocare ai lati della Madonna due lampade votive (Leggende).
I Pilastri Acritani davanti la bellissima entrata laterale della Basilica di San Marco
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