Notizie sull’ esterno
La basilica è lunga 76,5 m e larga 62,60 m; la cupola centrale è alta esternamente 43 m. La pianta è centrale a croce greca con cinque grandi cupole, rivestite all’esterno da un rivestimento plumbeo.

L’aspetto decorativo esterno attuale è molto diverso da quello originario dell’XI secolo; inizialmente privo di rivestimenti marmorei e di mosaici, ma reso solo in cotto a mattoni scoperti, si abbellì sempre di più prima tra il XII e il XIII secolo con decorazioni orientali (si ammiri il mosaico la “Traslazione del corpo di San Marco” che orna l’ultima porta a sinistra, detta di Sant’ Alipio, unico superstite del ciclo degli originali mosaici della facciata, risalente al XIII secolo) e poi con elementi dell’arte gotica nella prima metà del 1400 (si veda la tela di Gentile Bellini la “Processione della croce in piazza San Marco” del 1496), mantenendosi fino a noi quasi immutato.
Scorcio dello Squero e della Chiesa di San Trovaso
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BASILICA DI SAN MARCO

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Mosaico della Traslazione del corpo di San Marco sopra il portale di Sant'Alipio
I cinque portali sono chiusi da quattro porte in bronzo, quella verso la Piazzetta San Marco è stata trasformata in finestra.

Il primo portale detto di Sant’Alipio è importante perché, come detto sopra, in esso si ammira il mosaico la “Traslazione del corpo di San Marco”, unico esempio rimasto del ciclo originario, risalente al XIII secolo, che ci permette di vedere come era anticamente la facciata della basilica.
Il terzo portone, quello centrale, è ornato da tre grandi archi concentrici: nella parte interna vi sono figure di vario significato, nella parte centrale sono raffigurati i mesi dell’anno e in quella esterna si vedono i principali mestieri veneziani: i calegheri (calzolai), i marangoni (falegnami), i mureri (muratori); la lunetta, posta in alto, è decorata con un “Giudizio universale”; nell’arco del finestrone centrale, sotto la statua di San Marco, il “Leone alato” mostra il libro aperto con la scritta “Pax Tibi”.

All’angolo destro della chiesa, guardando la facciata, si trova la “Pietra del bando”, un tronco di colonna di porfido, forse trasportata nel 1256 dalla Siria; da questa e dall’altra, sistemata a Rialto davanti alla chiesa de San Giacometo, venivano pubblicamente letti i bandi e le leggi dello Stato, acquistando così validità giuridica.
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