Costruita sulla pianta e sulle fondazioni della primitiva chiesa, eretta sotto il doge Giustiniano Partecipazio, il nuovo edificio era a pianta basilicale a tre navate con abside, cripta e nartece, che sostituì il portico delle due precedenti basiliche, con l’aggiunta di una navata trasversale da nord a sud, che dava il carattere di pianta accentrata, e cinque grandi e luminose cupole, a esempio delle chiese d’Oriente, di cui la chiesa dei Dodici Apostoli di Costantinopoli è il più chiaro esempio.

Nei periodi successivi il suo aspetto fu modificato, perché la preziosa basilica si continuò a completare e a trasformare, aggiungendo rivestimenti marmorei e musivi, preziose colonne di marmo greco, capitelli, sculture e pinnacoli, decorazioni queste provenienti dall’oriente e dal vicino litorale adriatico, spesso recati a Venezia come bottini di guerra.

Fu soprattutto il bottino del sacco di Costantinopoli, nel corso della IV Crociata nel 1204, ad arricchire il già prezioso tesoro della basilica; ricoprendo e impreziosendo le facciate esterne e interne, il tempio si trasformò in una “basilica d’oro”, come si vede attualmente.

La Basilica de San Marco
Questa terza costruzione ricorda il modello delle chiese orientali, è la chiesa più famosa di Venezia ed è il più noto monumento di architettura veneto-bizantina in Italia.

Essa rappresenta un insieme unitario di stili ed esperienze artistiche a cui Venezia è stata soggetta nei secoli.

Ciò che colpisce è la policromia della facciata che si mescola con gli effetti di chiaroscuro dovuti alle varie aperture e ai molteplici volumi.

Si affaccia su Piazza San Marco e dal 1807 è la sede del Patriarca di Venezia.