I migliori itinerari e percorsi turistici a Venezia di breve,
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PALAZZO DUCALE
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Vittoria nel 1557; la scala fu iniziata su progetto dell’architetto Jacopo Sansovino nel 1555.
Venne ultimata da Antonio Abbondi,
detto lo Scarpagnino, quattro anni dopo, nel 1559.
L’arco d’accesso ai lati mostra due gruppi marmorei della metà del 1500: “Ercole
che uccide l’Idra” e “Atlante che sostiene il Mondo”.
Questa era la scala d’onore, attraverso la quale si raggiungevano l’appartamento del Doge e le altre stanze del piano nobile. Infatti,
dopo la prima rampa della scala, girando a destra e salendo per un’altra rampa, si arriva alle stanze dell’Appartamento del Doge.
Il
Doge, dal latino “dux”, ossia comandante, veniva eletto a vita tra i membri anziani delle famiglie patrizie veneziane; era il supremo
rappresentante della Repubblica, ma non il capo assoluto, perché non comandava e non legiferava da solo, ma a fianco a sé aveva
una fitta rete di consiglieri che lo aiutavano sempre nella guida della città.
La prima sala che si incontra è la Sala degli
Scarlatti, così chiamata per il colore rosso delle toghe dei magistrati, che qui aspettavano il Doge per seguirlo nelle cerimonie;bellissimo il camino, opera forse dei fratelli Lombardo.
Poi c’è la Sala dello Scudo, dove si teneva esposto lo scudo con l’arma del
Doge in carica; nello scudo che si trova ancora nella sala si riconosce lo stemma dell’ultimo doge, Ludovico Manin, decaduto nel 1797,
al cadere della Repubblica.
Segue la Sala Grimani, detta così per lo stemma Grimani, che si riconosce nel mezzo del soffitto ligneo.
Su
una parete è esposto un dipinto di Vittore Carpaccio, vissuto tra il 1400 e il 1500, detto “Il Leone andante”, simbolo di Venezia;
è raffigurato con le zampe anteriori poggiate sulla terra e quelle posteriori immerse nell’acqua, a simboleggiare che la Serenissima
era potente sia sulla terra che sul mare.