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Nel secondo altare nel mezzo c’è un’urna, sostenuta da due “Angeli” del 1600, che contiene il corpo di San Zaccaria; la pala con “San
Zaccaria in gloria” è di Jacopo Palma il Giovane.
CHIESA DI SAN ZACCARIA
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avanti il progetto fu dato a Mauro Codussi (1400-1500), architetto già molto attivo a Venezia.
Mauro Codussi mantenne lo schema ideato
da Antonio Gambello, utilizzando però elementi e particolari propri della Rinascenza, che riuscì ad amalgamare con quelli dello
stile gotico-fiorito.
La nuova e terza chiesa si presenta con tre navate con volte a crociera e con la cupola emisferica sopra l’altare
maggiore; le navate laterali si prolungano oltre l’altare maggiore, creando un deambulatorio con quattro cappelle laterali disposte
a raggera, elemento questo tipico dello stile gotico: questa parte fu eretta da Antonio Gambello.
All’esterno colpisce l’imponente
facciata, uno degli esempi migliori della Rinascenza a Venezia, terminata da Mauro Codussi.
La facciata si presenta suddivisa verticalmente in tre fasce da colonne binate e aperta da molte finestre, che decrescono in numero
salendo dal basso verso l’alto; al centro si vede un grande timpano ad arco sormontato dalla statua di San Zaccaria; caratteristici
sono il contrasto tra il bianco e il nero e il gioco di colori, che l’architetto riuscì a creare in essa, dandole più movimento e
rendendola più particolare.
L’edificio, che oggi vediamo, fu completato intorno al 1515; qualche aggiunta e restauro si ebbero nel
1500 e nel 1600.
All’interno della chiesa sono conservate notevoli opere di artisti famosi.
Nella navata di destra al primo altare
si vede la “Vergine col putto in gloria e Santi” di Jacopo Palma il Giovane (1500).