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SCUOLA GRANDE DI SAN MARCO
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La Scuola Grande de San Marco si trova nel sestiere de Castello ed è una delle sei “Scuole Grandi” di Venezia.
Soppressa nel 1807,
dal 1815 si riunirono in questi edifici gli ospedali della città, trasformandosi in Ospedale Civile.
Le Scuole a Venezia
A Venezia le Scuole sorsero tra la fine del 1200 e gli inizi del 1300, distinguendosi tra scuole “grandi” e scuole
“piccole”, a seconda del numero e del censo dei confratelli e della sede dove venivano accolti o si riunivano.
Tali associazioni nacquero
per iniziativa di piccoli gruppi di artigiani, come i “testori”, i tessitori, i “laneri”, coloro che pettinavano la lana, i “marangoni”,
i falegnami, i “calegheri”, i calzolai, e molti altri, con la finalità del mutuo soccorso, sia spirituale che materiale, e dell’assistenza
reciproca, perché non possedevano patrimoni personali sui quali poter contare, come invece le ricche famiglie patrizie veneziane.
Queste scuole si amministravano autonomamente secondo lo statuto interno, detto “mariegola”, cioè la madre-regola, nel quale si precisavano
i compiti, le finalità e gli obiettivi della stessa confraternita.
Nel corso dei secoli nelle sedi di queste scuole lavorarono molti
artisti famosi dell’arte veneziana, che vi lasciarono veri e propri capolavori.
La Scuola Grande de San Marco sorse inizialmente con il nome “dei Battuti” nel 1260; la sede si trovava in una zona diversa rispetto a questa e i suoi scopi erano religiosi e umanitari; ebbe sempre l’appoggio e la protezione della Repubblica e tra i suoi membri c’erano anche personaggi ricchi e importanti.
Intorno al 1437 la sede della Scuola fu spostata qui a San Zanipolo, in italiano Santi Giovanni e Paolo, su un terreno avuto in concessione
dai Domenicani, che risiedevano nel vicino convento.
Nel 1485 un terribile incendio la distrusse. Ben presto cominciò la sua ricostruzione
a opera di Pietro Lombardo, aiutato dai suoi figli Tullio e Antonio e dal collaboratore Giovanni di Antonio Buora (1400-1500).
Dal
1490 intervenne nei lavori l’architetto Mauro Codussi (1400), che nel 1495 portò a termine il coronamento della facciata e lo scalone
interno.
Le ultime aggiunte, realizzate tra il 1533 e il 1546 nella parte posteriore dell’edificio, si devono a Jacopo Sansovino (1500).
La facciata, prospiciente il Campo Santi Giovanni e Paolo, ricchissima di decorazioni marmoree, è rinascimentale e fu realizzata quasi
interamente, a parte il coronamento curvilineo che è del Codussi, da Pietro Lombardo e dai suoi collaboratori.