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MERCATO DI RIALTO
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Davanti alla facciata si apre il porticato in stile gotico, tipico delle prime chiese veneziane, con un architrave in legno, sorretto
da cinque colonne; questo elemento è quasi ovunque scomparso e si conserva anche nella chiesa de San Nicolò dei Mendicoli. Sulla parte
alta e centrale della facciata si trova un grandissimo orologio del 1400: fin dall’antichità era fondamentale conoscere l’ora esatta
e questo orologio la indicava a tutta la gente che qui lavorava e passava. Sopra l’orologio c’è un rilievo gotico con la “Madonna
col putto” e più sopra si alza un piccolo campanile a vela del 1600.
L’interno è a schema a croce con una grande cupola centrale; si
vedono sei colonne in marmo greco con capitelli veneto-bizantini del mille.
Nella parte opposta rispetto la chiesa, protetta da una
griglia, si vede la Colonna del Bando: da questo punto, come dall’altra colonna in Piazza San Marco, a lato della Basilica, il Governo
di Venezia leggeva leggi nuove, proclami, bandi e condanne. Vicino c’è una scultura del 1500, detta il “Gobbo de Rialto”: è raffigurato
un nano che regge sulle sue spalle la scala per salire sulla pietra. A questa figura si attribuivano scherzi, sarcasmi e prese in
giro.
Il Campo de San Giacomo de Rialto è attorniato da edifici, chiamati le Fabbriche Vecchie. Le Fabbriche Vecchie, edificio rinascimentale,
furono costruite tra il 1520 e il 1522 su progetto di Antonio Abbondi, lo Scarpagnino, dopo che nel 1513 un terribile incendio distrusse
gran parte degli edifici che sorgevano attorno al mercato; un tempo ospitavano le magistrature amministrative, perciò tutti quegli
uffici che si occupavano di commercio, navigazione e approvvigionamenti; oggi le Fabbriche Vecchie sono la sede del Tribunale.
Proseguendo
oltre le Fabbriche Vecchie, verso il Canal Grande sulla destra, si arriva all’edificio chiamato le Fabbriche Nuove; questo fu costruito
tra il 1553 e il 1555 da Jacopo Sansovino, artista vissuto tra il 1400 e il 1500, riprendendo il modello delle Fabbriche Vecchie.