I migliori itinerari e percorsi turistici a Venezia di breve, 
 
		media e lunga durata 
 
		per vivere la città 
 
		come veri veneziani.
 
		
 
		Dove andare e cosa vedere.
	
	
	
		(c) CSI Srl
 
		San Marco, 4322 - 30124 Venezia (VE)
 
		C.C.I.A.A. di Venezia r.i. 31169
 
		c.f. p.iva 02281180279
	
	
		
	
		
	
		COLONNE DI MARCO E TODARO
	
	
		Per questa sua impresa, il governo di Venezia concesse al Barattieri l’unica licenza autorizzata per il gioco d’azzardo pubblico,  
		detto di baratto, assolutamente proibito in tutta la città, ma fattibile solo tra queste due colonne. 
  
		 
  
		Tra le colonne veniva  
		sistemato anche il palco per le esecuzioni capitali.
  
		
  
		Monolitiche e di granito orientale rosso scuro, le colonne posano su basi a gradini,  
		decorate agli angoli da sculture veneto-bizantine del 1100, raffiguranti i mestieri; in alto sono sormontate da capitelli sempre veneto-bizantini  
		della stessa epoca.
  
		
  
		Sulla colonna verso Palazzo Ducale si vede il Leone di San Marco in bronzo, in origine forse una chimera, ritenuta  
		da alcuni di arte etrusca, da altri di arte persiana, da altri ancora di arte cinese, a cui furono poi aggiunte le ali per simboleggiare  
		San Marco; grazie a un radicale restauro abbastanza recente, la si può ammirare in tutto il suo splendore.
  
		
  
		Sulla colonna verso la Libreria  
		poggia la scultura di Todaro, San Teodoro, santo greco, primo protettore di Venezia, prima dell’arrivo a Venezia delle spoglie di  
		San Marco nell’828 d.C.; oggi la statua sulla colonna è una copia dell’originale che è conservato nel Palazzo Ducale per il cattivo  
		stato di conservazione.
	 
	
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		Nel 1100 la zona della Piazzetta de San Marco fu interrata e verso la riva di Molo San Marco, con grande maestria, furono innalzate  
		le Due Colonne de Marco e Todaro, portate dall’Oriente in questo stesso periodo.
  
		
  
		Si racconta che, in origine, le colonne erano tre,  
		ma che una di queste, durante lo sbarco, cadde in acqua e non venne più ripescata.
	 
	
	
	
		Ancora secondo la tradizione, chi riuscì a erigere le due colonne monolitiche in granito fu un geniale costruttore bergamasco, Nicolò  
		Barattieri.
  
		 
  
		Il Barattieri, già inventore del montacarichi a contrappeso e costruttore anche del Ponte de Rialto in legno, con  
		non poca astuzia riuscì, poco per volta, a sollevare le due colonne e a verticalizzarle.