I migliori itinerari e percorsi turistici a Venezia di breve, 
 
		media e lunga durata 
 
		per vivere la città 
 
		come veri veneziani.
 
		
 
		Dove andare e cosa vedere.
	
	
	
		(c) CSI Srl
 
		San Marco, 4322 - 30124 Venezia (VE)
 
		C.C.I.A.A. di Venezia r.i. 31169
 
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		CAMPANILE DI SAN MARCO
	
	
		Il crollo non fece, per fortuna, nessuna vittima, e gli stessi danni agli edifici circostanti furono limitati: la “Pietra del bando”,  
		una colonna di porfido, posta all’angolo della basilica dalla parte della Piazzetta San Marco verso il Molo, frenò la caduta del campanile  
		sull’angolo della chiesa, impedendone il suo crollo; sepolte dalle macerie e molto rovinate furono invece la Loggetta e una parte  
		della Libreria Sansoviniana.
  
		
  
		La sera stessa dell’evento si decise che era urgente ricostruire il campanile; così il 25 aprile del 1903  
		fu posta la prima pietra della nuova costruzione, che fu consegnata pronta nove anni dopo, nel 1912.
  
		
  
		L’edificio fu ricostruito fedelmente “dov’era  
		e com’era”, cioè identico e nello stesso posto di prima. 
	 
	
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		Il Campanile de San Marco, chiamato “El paron de casa”, il padrone di casa, sorge isolato vicino alla Basilica.
  
		
  
		Sorto su preesistenti  
		fondazioni romane intorno all’800 con il doge Pietro Tribuno, fu costruito in più momenti, assumendo l’aspetto definitivo e rinascimentale  
		nel 1500.
  
		
  
		Inizialmente questa torre massiccia faceva da faro ai naviganti e, grazie prima alla copertura della cuspide, che rifletteva  
		la luce del sole, e poi ai bagliori dell’angelo d’oro, posto in alto, era ben visibile da chi proveniva dal mare.
  
		
  
		Resistette a fulmini  
		e terremoti per secoli, ma il mattino del 14 luglio del 1902, quasi improvvisamente, il campanile crollò, sedendosi su se stesso.
	 
	
	
	
		Fin dall’antichità sul campanile c’erano cinque campane; nel crollo quattro andarono distrutte e poco dopo furono rifuse. 
  
		Ogni campana  
		aveva un proprio specifico nome: Marangona, dal veneziano “marangon”, cioè falegname, era la campana maggiore, l’unica che si salvò dal  
		crollo; al suo suono gli artigiani delle varie arti iniziavano o terminavano la loro attività e, inoltre, avvisava l’inizio delle  
		riunioni del Maggior Consiglio.